Sosteniamo la Biblioteca Franco Serantini

Anche la Casa della Donna aderisce e condivide il comunicato del Municipio dei Beni Comuni a sostegno della Biblioteca Franco Serantini, un bene prezioso per la città di Pisa che va salvaguardato!

 

IL MUNICIPIO DEI BENI COMUNI SOSTIENE LA BIBLIOTECA 
“FRANCO SERANTINI”

Il Municipio dei Beni Comuni accoglie e sostiene l'appello lanciato dalla Biblioteca Franco Serantini di Pisa, che nel 2012, nel quarantennale dalla morte violenta del militante anarchico di cui reca il nome, veniva costretta al trasferimento del suo patrimonio librario dalla sede del complesso Marchesi, perdendo di fatto la possibilità di garantire l'accesso agli oltre 42mila volumi e alle oltre 5mila riviste, nonché di salvaguardarne lo stato di conservazione.

Lo smantellamento della rete bibliotecaria pisana mostra ormai un evidente carattere progettuale. A partire dalla esperienza delle biblioteca popolare Babil, un laboratorio vivo di raccolta e catalogazione libraria che in pochi anni è riuscito ad acquisire più di diecimila volumi, ciascuno frutto di una donazione volontaria. Esperienza stroncata da sgomberi e false promesse dell'amministrazione Filippeschi, e che vede il suo prezioso patrimonio librario custodito da chi l'ha sempre sostenuta. L'elenco sarebbe lungo, procedendo dalla Biblioteca Universitaria de La Sapienza, con le preziose cinquecentine e le migliaia di volumi tutt'ora stipati nel deposito di Montacchiello, fino all'imminente chiusura della Biblioteca Provinciale: eventi che ci allarmano in quanto ennesima dimostrazione di inettitudine e incuria da parte dell'amministrazione comunale nella valorizzazione del patrimonio culturale della città.

Ancor di più ci allarma il vuoto, a livello di dibattito pubblico, entro cui avvengono le ormai innumerevoli operazioni di chiusura degli spazi pubblici e culturali, che se da un lato si sono scagliate contro luoghi di natura istituzionale, spesso decantati come fiore all'occhiello del programma culturale cittadino come la Domus Mazziniana o la Limonaia, con ancor più forza sono andate a decostruire esperienze multiformi che veicolavano proponevano percorsi alternativi o particolari di accesso ai saperi.

Chiediamo dunque che il comune destini al più presto uno spazio adeguato alla Biblioteca Franco Serantini, magari proprio quello spazio delle nuove Officine Garibaldi in via Gioberti che era stato indicato come nuova destinazione ma che sul quale ora pare esser calato il sipario, affinché il servizio consultazione e prestiti torni disponibile per tutta la città, a vantaggio in particolar modo della popolazione studentesca, sempre più sofferente per le crescenti difficoltà di accesso alle tante realtà librarie precarie o inscatolate e dal futuro incerto.

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