La Casa della donna esce dal piano dei beni alienabili e firma una nuova convenzione con la Provincia

Ogni anno l'8 marzo è per tutte noi una giornata importante, non la "festa della donna" né una mera celebrazione ma una giornata di lotta, impegno, riflessione. Una giornata con una storia e un significato politico che non possiamo e non vogliamo dimenticare. Oggi più che mai.

Era, infatti, l'8 marzo 1990 quando entrammo per la prima volta in via Galli Tassi e stamani, dopo un’aggiudicazione avvenuta attraverso un bando pubblico, la Provincia di Pisa ci consegna nuovamente questa palazzina, dove da trentuno anni offriamo servizi e attività a sostegno dei diritti delle donne, per la parità di genere e contro la violenza sulle donne.

Grazie a questo importante passaggio e alla convenzione che andremo a firmare, finalmente l’immobile, sede della nostra associazione fin dalle origini, non solo ci viene (ri)consegnato ma esce dal famigerato “piano dei beni alienabili” in cui era entrato nel 2015. Allora, grazie ad una grande mobilitazione, siamo riuscite a “congelare” gli effetti di quella decisione, ma la nostra Casa rimaneva in quella lista. Fino ad oggi.

Stamani quel lungo e faticoso percorso si conclude con una grande vittoria per tutte le donne, una vittoria a cui hanno contribuito in tante, con impegno e tenacia, dentro e fuori la Casa. Un grande grazie va a tutte loro. E poi un grande grazie va a chi a livello istituzionale ha lavorato per questo risultato che riconosce, di fatto, che la Casa della donna è un bene comune, che i luoghi delle donne sono beni comuni.

Il nostro augurio è che questo risultato diventi una buona pratica, un esempio da seguire anche per altri luoghi di donne a Pisa, in Toscana e in tutta Italia.

Le Case delle donne non si chiudono, si moltiplicano! Buon 8 marzo!

[Leggi il comunicato stampa della Provincia di Pisa]

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