Alla Casa la mostra “Anche la cancellazione è violenza”

ATTENZIONE! Causa nuove restrizioni anti-Covid, la mostra sarà chiusa anticipatamente lunedì 29 marzo.

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Da lunedi 8 marzo fino al 31 marzo presso la Casa della donna, in via Galli Tassi 8, sarà visitabile la mostra “Anche la cancellazione è violenza”, realizzata dal collettivo femminista di Catania LeRivoltaPagina.

Sapevate che è stata una donna ad inventare il tergicristallo? E sempre una donna ha inventato la lavastoviglie, la lavatrice e la scala antincendio? Mary Anderson, Josephine Cochrane, Alva Fisher e Anna Connelly sono solo alcune delle donne protagoniste della mostra che sarà aperta dal lunedi al venerdì, ore 10.30-12.30 e 15.30-17.30*, con ingresso (gratuito) di due persone alla volta munite di mascherina.

La mostra conta 25 pannelli con immagini e biografie di donne che sono state completamente cancellate dai libri di storia pur avendo compiuto grandi imprese in ogni campo del sapere.

Come si legge nel primo pannello introduttivo:

la mostra muove da una evidenza storica: la cancellazione di alcune-molte donne dalla scena culturale e politica, donne che le dominanti e persistenti misure del valore e del merito non ritengono abbastanza illustri da meritare memoria consolidata, acquisita. La questione che vogliamo porre all’attenzione insiste proprio sull’aggettivo “illustre”, per dire di persona che con impegno, passione, fatica, illumina la vita quotidiana di tutte e tutti: chi – ci siamo chieste – svolge più di ogni altro questo “lavoro”? Le donne, tutte, pertanto tutte illustri: il cartello “Una” le nomina e racconta, assieme ad alcune altre – ma molte, moltissime, restano “cancellate” – che hanno prodotto una luce più forte, tuttavia ancora insufficiente a illuminare le pagine dei libri scolastici.

Come nasce la mostra. Ragionando sul “che fare” per il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il collettivo catanese, invece della solita manifestazione in memoria delle vittime, ha pensato che fosse necessario andare alla radice del problema della violenza, che si iscrive in un modello cuturale arcaico, fondato sulla sopraffazione di un genere sull’altro. Far conoscere la biografia di alcune tra le tante donne che, pur avendo dato contributi importanti in molti ambiti della società – scienza, medicina, arte, letteratura, politica – sono state dimenticate, è sembrato un passo importante per restituire valore al genere femminile. A queste donne la mostra è dedicata.

*Eventuali cambiamenti di orario e accesso alla mostra, per l’entrata in vigore di nuove restrizioni anti-contagio, saranno tempestivamente comunicati sul sito e sui profili social dell’associazione. Lunedì 8 marzo la mostra sarà aperta solo il pomeriggio.

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