Case rifugio per uomini maltrattanti, la proposta shock del sindaco di Pisa

Una casa per uomini maltrattanti. E’ questo uno degli impegni contenuti nel Programma di mandato 2018-2023 che il sindaco di Pisa Michele Conti ha presentato nei giorni scorsi in consiglio comunale. In particolare a pagina 23 del testo, al paragrafo “Politiche di tutela alla genitorialità”, si legge: “nel caso di padri maltrattanti si dovrà invertire la tendenza per cui le madri e i figli sono costretti ad abbandonare la loro casa per trasferirsi in case rifugio, saranno pertanto previste residenze nelle quali far trasferire i padri per consentire alle madri e ai figli di restare nel loro ambito abitativo abituale riducendo, soprattutto per i bambini, le cause di disagio e di stress”.

La proposta ha sollevato la dura reazione dell’associazione Casa della donna perchè, spiegano, si tratta di una misura assolutamente inutile e pericolosa per la vita stessa delle donne maltrattate e dei loro figli e figlie. “Tutte le legislazioni, convenzioni e linee guida nazionali e internazionali - dichiara Carla Pochini, presidente della Casa della donna - prevedono che in caso di gravi maltrattamenti le donne e i minori vengano allontanati dal maltrattante e ospitati in una casa rifugio ad indirizzo segreto proprio per garantirne la sicurezza ed evitare che il maltrattante possa reiterare le violenze. A Pisa, invece, caso unico al mondo, il sindaco vuole aprire una casa di accoglienza per uomini maltrattanti e lasciare donne e bambini alla mercé dei propri carnefici. La vergognosa nomina di Buscemi non bastava, adesso addirittura il sindaco vuole mettere a rischio la vita delle donne e dei bambini! A questo punto - continua Pochini - non ci rimane che offrire al sindaco e alla sua giunta un corso di formazione gratuito sulla violenza contro le donne, così forse eviteranno di improvvisare e proporre azioni inutili, ridicole e pericolose”.

Le case rifugio -  55 in tutta Italia -  sono l'unico luogo davvero protetto dove le donne maltrattate e i loro bambini e bambine - spiega Giovanna Zitiello, coordinatrice del centro antiviolenza della Casa della donna - possono salvarsi dalla violenza omicida di mariti e padri. Come ci insegna la ventennale esperienza della nostra Casa rifugio, vivere in un luogo sicuro e protetto rappresenta spesso una misura salva-vita, nonché il primo importante passo per intraprendere un percorso di uscita dalla violenza. Purtroppo nel programma di mandato del sindaco non solo non c'è neanche un’azione che vada a sostenere in modo concreto ed efficace la lotta contro la violenza sulle donne e le esperienze già esistenti sul territorio, ma addirittura si propongono misure che minacciano la vita stessa delle donne maltrattate e dei loro figli. Ci appelliamo a tutti i consiglieri comunali - aggiunge Zitiello -, intervenite e chiedete il ritiro di questa proposta senza senso”.

La Casa della donna ricorda, infatti, che i consiglieri comunali hanno a disposizione 20 giorni per presentare osservazioni scritte al documento, cui dovrà rispondere il sindaco entro i successivi 30 giorni prima di riportarlo in consiglio per l’approvazione.

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