25 novembre 2025 – giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne

L’Associazione Casa della donna di Pisa fa il punto sull’attività del Centro antiviolenza.

Il 2024 è stato l’anno che ha raggiunto il maggior numero di primi contatti che si traduce in maggior consapevolezza da parte delle donne.

Pisa, 14 novembre 2025Sono 529, di cui 137 già in carico dagli anni precenti, le donne attualmente seguite dal Cav, il Centro antiviolenza di Pisa, secondo in Toscana per numero di accessi dopo quello di Firenze. Solo nel 2024 i nuovi contatti sono stati 392, contro i 386 del 2023: un trend in costante crescita, confermato anche dai numeri dei primi nove mesi dell’anno. La maggioranza delle donne che si rivolgono al Centro sono comprese nella fascia di età 30/60 anni anche se un numero considerevole hanno un’età compresa tra 18 e 29 anni.

Dal punto dell’autonomia economica si rileva che circa il 18% sono disoccupate e oltre il 55% hanno un lavoro di cui oltre il 20% precario. Numeri più contenuti riguardano invece studentesse e casalinghe. Non dimentichiamo che il CAV gestisce anche una Casa Rifugio, di 8 posti, a indirizzo segreto e una casa di seconda accoglienza a Bientina, sempre di 8 posti totali.

Il 2024 è stato l’anno che ha registrato il maggior numero di primi contatti da quando è attivo il Cav”. Afferma Francesca Pidone, coordinatrice del Cav di Pisa. “Stiamo parlando di numeri importanti che meritano un approfondimento. Ad una prima analisi ci dicono che sta crescendo la consapevolezza delle donne rispetto alle varie forme di violenza, non solo fisica ma anche psicologica ed economica. Infatti un numero consistente dei nuovi contatti sono collegati alla violenza psicologica, prima avvisaglia di una possibile escalation violenta e rischiosa. Di fatto nel 2024 sono aumentate le denunce, quasi una su due denuncia”. “Stiamo anche lavorando – continua Francesca Pidone – sulla violenza rivolta alle donne straniere in attesa di permesso di soggiorno, più facilmente ricattabili e quindi impossibilitate ad iniziare un percorso che le porti fuori da uno stato di sottomissione. Per loro le situazioni di violenza sono legate ad un permesso di soggiorno connesso con l’uomo violento che sia italiano o straniero. Grazie ad un progetto finanziato dalla Chiesa Valdese, stiamo creando un ponte verso le donne straniere che faciliti il contatto con il Cav.

L’aumento delle donne che intraprendono un percorso di consapevolezza e di uscita dalla violenza – conclude Francesca Pidone - richiede anche da parte nostra un ulteriore impegno nella valutazione e gestione del rischio, poiché la fase della separazione rappresenta il momento di massima vulnerabilità rispetto ai tentativi di femminicidio”.

Se la parola chiave per il 2024 è stata consapevolezza – ribadisce Ketty de Pasquale, presidente della Casa della donna – non è cambiato l’identikit del maltrattante che rimane sostanzialmente invariato. La maggioranza degli uomini maltrattanti appartiene alla “categoria” dei partner o ex partner (78,5%) il 10,5% è un familiare, il 8% un conoscente e il 3% uno sconosciuto. Uno su due, quindi, è un insospettabile, con lavoro fisso e un’immagine sociale ineccepibile.

Un nostro obiettivo è anche l’ampliamento degli sportelli periferici presenti in diversi Comuni della provincia perché riteniamo che anche le donne che non vivono a Pisa possano trovare un punto di ascolto qualificato. Infatti – chiude la presidente - i punti di ascolto dislocati nei diversi territori stanno diventando un riferimento importante per molte donne che altrimenti non avrebbero altre opportunità. Una rete diffusa che raggiungendo la periferia permette a tutte di entrare in contatto con l’Associazione in modo più agevole dove possono trovare uno spazio tutto per loro senza l’ansia o il timore degli spostamenti, condizione fondamentale se si vive ancora con l’uomo violento che controlla. Inoltre, dato che le sedi sono generalmente all’interno dei Comuni o dei Consultori, sono pienamente garantiti gli standard di sicurezza e tutela della privacy”.

Come contattare il centro antiviolenza

Il Centro antiviolenza della Casa della donna è attivo a Pisa dal 1996. È costituito dal servizio di ascolto e accoglienza “Telefono Donna” e dalla Casa rifugio per donne maltrattate. E’ rivolto a donne che vivono o hanno vissuto situazioni di maltrattamenti, violenza, abusi e offre loro informazioni, accoglienza, sostegno psicologico e legale nel percorso di uscita dalla violenza. Tutti i servizi sono gratuiti e offerti da un team di volontarie, professioniste e operatrici esperte.

Ascolto e accoglienza telefonica - 050 561628 - dal lunedì alla domenica (10.00-13.00 e 16.00-18.00), martedì 10.00-18.00. Segreteria telefonica attiva h. 24

www.casadelladonnapisa.it

Sportelli periferici

Fauglia il primo martedì del mese ore 10.00-12.00
Sede Comune, piazza Trento e Trieste, 4

Vecchiano giovedì ore 10.00-12.00
Distretto socio-sanitario, via della Rocca, 26

Vicopisano giovedì ore 14.00-16.00
Polo Generazioni - Distretto, Via dei Mezzi, 8

Cascina mercoledì ore 10.00-12.00
Sede Comune, corso Matteotti 88/90

Ponsacco martedì ore 14.00-17.00
Sede Comune, piazza Valli, 8

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